Logo Mondo Turista Novara

LUCIFER: IL TELESCOPIO VATICANO SUL MONTE SACRO AGLI INDIANI APACHE

26 Giu 2014

Un viaggio in Arizona sulla scia della ferma convinzione di voler essere viaggiatori e non turisti, di voler fare del viaggio un'occasione di crescita spirituale e personale, un'occasione di espandere la propria conoscenza.

Si decide di partire per l'Arizona per svariati motivi, dai più effimeri e legati al mito cinematografico dei western, passando per la volontà di vedere le meraviglie del Grand Canyon e della Death Valley, fino ad arrivare alla curiosità di "toccare con mano" ciò che rimane della cultura dei nativi americani, Navajo e Apache.
Non è solo questo che troverete nel più affascinante Stato degli Stati Uniti d'America.

LUCIFER SUL MONTE GRAHAM

E' infatti nota a pochi la presenza di un osservatorio astronomico Vaticano (il VATT: Vatican Advanced Technology Telescope) sulla sommità del Monte Graham, il monte sacro della tribù Apache, che si è vista invasa, per l'ennesima volta, anche dallo Stato più piccolo e potente al mondo.
Le due stranezze che saltano subito all'occhio sono la sua targa inuagurativa, intitolata a Giovanni Paolo II e  il nome scelto per l'imponente osservatorio: "LUCIFER".
La Santa Sede dice che è stata una scelta obbligata poiché si tratta dell’acronimo di" Large Binocular Telescope Near-ifrared Utility with Camera and Integral Field Unit for Extragalactic Research"; ciò non toglie, che suoni alquanto particolare come nome di una struttura vaticana che studia le stelle e i pianeti lontani, posizionata proprio su un monte sacro alla religione animista degli Apache, in una terra in cui si è sempre discusso sulla veridicità o meno di continui avvistamenti alieni.

Il monte Graham si trova vicino a Tucson, nei pressi della riserva Apache San Carlos. Con i suoi 3.200 metri di altezza è una delle cime più alte dell’Arizona. Nella lingua nativa, si chiama Dzil Nchaa Si’an, la grande montagna seduta, a causa del suo profilo particolare.
Qui sono sepolti gli antenati degli Apache, qui i “medicine-men” raccolgono erbe per la terapeutica; qui gli sciamani Apache celebrano i riti sacri.

DOMANDE E PROTESTE

La prima domanda che bisognerebbe porsi, non è tanto "perché gli astronomi gesuiti hanno profanato un luogo sacro, infliggendo ai nativi Apache l'ennesima pena,... l'ennesimo sopruso?".
Ci si dovrebbe soprattutto chiedere, però, "Cosa possa aver giustificato un tale scempio, una tale occupazione usurpativa e crudele da parte di uomini di fede, autorizzati, ovviamente, da tutti i Papi, che in questi 20 anni si sono succeduti?".

A onor del vero, bisognerebbe riflettere anche sulla scelta del luogo, perché si è, oltrettutto, rivelato non idoneo per un osservatorio. Il sito infatti presenta una visibilità scarsa e inadatta all’osservazione astronomica.

PERCHE' LUCIFER?

La scelta del nome Lucifer, poi, è la ciliegina su una torta dal retrogusto già di per sé molto amaro.
Lucifero, il nome del demonio, demonio che in realtà era un angelo caduto dal cielo... che in molti culti legati all'esoterismo viene ritenuto un dio o addirittura un alieno venuto da un altro pianeta, per colonizzare la Terra e gli esseri che la popolavano.
Analogie con queste "superstizioni" o eresie, se pur probabilmente assurde, nascono in ogni caso spontanee e spontanee sono le conseguenti domande che le persone si pongono di fronte alla realtà dello spreco di denaro ecclesiastico e del voler occuparsi di astronomia a tutti i costi(anche a quello della libertà religiosa e di pensiero di un popolo da secoli già martoriato da ingiustizie e profanazioni).
Tutto questo da parte di uomini che, per loro vocazione e scelta, dovrebbero solo occuparsi degli aspetti spirituali della vita, lasciando scienza e ricerca ad altri.

LA RISPOSTA DELLA CHIESA

Altra informazione da tenere in conto per poter trarre le proprie conclusioni sull'intera vicenda della realizzazione di quest'opera, è che dopo le proteste inoltrate dagli Apache al Papa, il Vaticano ha inviato degli esperti sul posto, i quali hanno decretato che il luogo “non è sacro”.
A capo di questi esperti il gesuita Padre Coyne, che pare abbia dichiarato: “la volontà degli Apache a difendere la montagna è un tipo di religiosità che deve essere soppressa con tutta la forza che si riesce a radunare”. (cit)

VATICANO E ASTRONOMIA

Per chi non lo sapesse, il Vaticano si occupa di astronomia da moltissimo tempo. A Roma, precisamente a Castel Gandolfo, l’Osservatorio Astronomico, o Specola Vaticana, è un istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede; esso fa capo al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e può essere considerata uno degli Osservatori astronomici più antichi al mondo.
La sua origine, infatti, risale a quando Papa Gregorio XIII nel 1578 fece erigere in Vaticano la Torre dei Venti e vi invitò i Gesuiti astronomi e matematici del Collegio Romano a preparare la riforma del calendario promulgata poi nel 1582. Da allora, con sostanziale continuità, la Santa Sede non ha cessato di manifestare interesse e di dare il proprio appoggio alla ricerca astronomica.

CHI PROTESTA PER IL MONTE GRAHAM?

Mount Graham è un’oasi naturalistica di grande importanza geologica, dal momento che è l’ultimo esempio in zona dell’habitat ecologico esistente nell’ultima glaciazione. Al suo interno sopravvivono diverse specie di animali e di piante in via di estinzione. Proprio per questo, al fianco degli Apache si sono schierati movimenti ambientalisti, sia americani che europei.

Da decenni si svolge una battaglia per la difesa del monte Graham che vede insieme tribù indiane, movimenti ecologisti e organizzazioni di tutto il mondo. Persino gli operai dell’Ansaldo di Milano sono entrati in sciopero e, in segno di protesta contro il progetto, si sono rifiutati per molti mesi di partecipare alla costruzione del telescopio italiano. Il progetto, tuttavia, è stato solo rallentato, ma non bloccato.

Immagine di una ragazza con occhiali da sole
Rossella Monteleone
Travel Planner
Nel settore turistico da più di 13 anni, ho lavorato, vissuto e viaggiato sia in Italia che all'estero, specializzandomi, così, in molte destinazioni. Per questo motivo, nel 2019 ho deciso di intraprendere la professione di Travel Planner, in partnership con il network di viaggi Evolution Travel, mettendo le mie esperienze e competenze a disposizione di chiunque scelga di affidare alla mia professionalità la costruzione dei propri viaggi.
crossmenu